DAY 20: CALDO CALDO CALDO

2 luglio 2020 Ordona – Stornara. Con me stamattina c’è Francesco, una guida escursionistica che, grazie al covid-19 ha di molto rallentato il suo lavoro che si svolgeva prettamente in Toscana, ha del tempo libero da dedicarsi. Partiamo alle 5.45, forse un po’ tardi, ma cerchiamo di affrettare il passo. Si rasentano i formidabili scavi di Herdonia, la Pompei della Puglia, l’antica città romana teatro di battaglie durante la seconda guerra punica. Grazie alla sua prossimità con la Via Traiana raggiunse il suo apice in età imperiale per spopolarsi ed essere abbandonata in seguito. L’azione di re Ferdinando IV di Borbone riqualificò l’area agricola; nacque prima un’azienda agricola di gesuiti e, successivamente, nasce uno dei nuovi cinque reali siti colonici. Gli scavi per riportare alla luce il sito furono interrotti nel 2000 a causa di un contenzioso con i proprietari dei terreni su cui sorge Herdonia. Peccato perché attualmente il sito risulta poco curato. Camminare per quei luoghi, comunque, è un’emozione forte se si pensa alla vita che si è svolta in passato. Alle 8.30 il caldo si fa sentire così come la mia gamba infortunata. Zoppico notevolmente e sudo come un cavallo. Fra me e Francesco abbiamo cinque litri di acqua prevedendo l’alta temperatura. Faccio la prova del vento: prendo un filo d’erba, lo spezzo a metà e lo lascio cadere. Atterra perpendicolarmente al suolo, non c’è il benché minimo alito di vento e questo rende l’aria irrespirabile. Arriviamo a Stornarella, il paese agricolo posto a metà fra Ordona e Stornara. Una lunga sosta in un bar per un gelato e all’ombra di un tetto. Non riprendiamo il percorso perché si svolge su una pista ciclabile poco ombreggiata dritta come un fuso che arriva al termine della nostra tappa e il sole è già alto. Terminiamo qui la nostra giornata di camminanti, non vale la pena proseguire. Anche io decido di interrompere il mio Cammino, in fondo mi manca soltanto l’ultimo percorso da Stornara a Cerignola. Con queste temperature e con la mia gamba dolorante è meglio sospendere finché non si potrà nuovamente camminare a temperature accettabili.

Tutto quello che ho fatto in questo Cammino, è stato indirizzato soltanto alla mia personale conoscenza della Via Francigena nel Sud continuando a studiarla per capire le sue eccellenze e le sue problematiche. Questa continua ricerca la metterò a disposizione di tutte le Associazioni ed Istituzioni interessate. Agli “arroganti” che credono di essere più furbi degli altri e non capiscono l’importanza della conoscenza di tutta la Francigena per migliorare il proprio tratto auguro buon Cammino.

Nei prossimi giorni scriverò qualche rigo sulle “Donne nella Via Francigena nel Sud”. Ne ho conosciute di eccezionali e, grazie a loro questo Cammino italiano crescerà. Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito in questo diario. Mi mancherete e credo proprio che continuerò ad intrattenervi con qualche mio pensiero, tanto per restare in contatto. Vi abbraccio

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