20 giugno 2020 Aquino – Montecassino. Questa giornata di diario comincia dalla precedente serata. Come ogni giorno di cammino qualcosa di particolare succede, deve succedere!
Sono andato ad alloggiare al B&B Centro Ippico La Staffa di Aquino. Un matto scatenato, questo è il proprietario. Gino mi accoglie nel grande spazio dedicato ai cavalli, ai bambini, agli sportivi, alle famiglie per le feste dei propri bambini ed altre cose che mi sfuggono. Dopo il solito rito del fine tappa, doccia, bucato e sciorinatura, dopo aver completato il diario della giornata, lo raggiungo in un angolo del suo territorio che sta tagliando una caterva di peperoni a striscioline per fare una montagna di panini; il giorno appresso serviranno per un avvenimento che si svolgerà presso il centro ippico. Fra un sacramento ed un altro comincia a parlarmi della sua vita, delle sue attività, dei suoi progetti e, soprattutto, della sua disistima verso la classe dirigente politica italiana. Io non riesco a dire granchè perché le sue domande contengono alla fine anche le sue risposte. Dopo una buona ora passata piacevolmente mi dice che ha pensato anche a dove devo andare a cenare perché da lui non è ancora attiva la cucina dopo il lungo lockdown che ha subito. Mi accompagna in una trattoria per camionisti! Qualche volta mi sono trovato a vedere trasmissioni televisive di cucina per camionisti, qualche altra volta in qualche film ho assistito a scene del genere. Mai di persona.
Gino mi presenta alle due indaffaratissime proprietarie che mi trovano un posto a un tavolo con un menù. Il mio accompagnatore va via; tornerà fra un’ora, ha da fare. Fra risate, racconti di mancate consegne e cambio di pneumatici degli altri avventori, ordino fettuccine al ragù, bistecca di maiale e verdura cotta, una birra piccola. Il costo delle due pietanze è di sei euro ciascuna. Tempo un quarto d’ora ed arriva un piatto di fettuccine trabordante in un mare di ragù di carne. A casa mia ci avremmo mangiato almeno in quattro e qualcosa avanzava per il cane. Attacco la cena e, dopo aver inciso nel cibo solo per un decimo della sua quantità mi arrendo. Torna la cameriera: <Che fai nun magni? Vidi quanto ti si sciupato? Guarda sti bestioni che stanno qua, questa è tutta salute. Lu piatto te lu lascio ancora davanti mentre ti porto lu secondo> In effetti, guardandomi intorno mi accorgo di essere il più magro, almeno l’unico sotto i cento chili. Cerco di smuovere la forchetta ma proprio non ce la faccio. Arriva lu secondo: del maiale a cui apparteneva quella bistecca non deve esserci rimasto granchè. Mezzo chilo di carne che mi sazio solo a guardare. Mangiucchio poi, furtivamente, separo la carne dall’osso e la metto in una bustina di plastica. La porterò al cane di Gino. Mi dò il contegno di chi si è abbuffato così non riceverò un altro rimprovero e arriva Gino. Torniamo nel Centro Ippico e parliamo di Via Francigena, delle sue potenzialità, ancora dei freni politici del territorio e mi propone di trasferirmi da lui per poter dare una mano nella realizzazione del Cammino. Sono onorato della stima ma crollo dal sonno. Ci penserò dormendo. In ogni caso lo terrò informato sugli sviluppi futuri.
Ma veniamo ora alla tappa di oggi 20 giugno scusandomi della digressione. Appuntamento con Pietro, presidente del CAI Cassino e ci avviamo verso la mia meta di questo piccolo percorso benedettino. Con passo deciso ci dirigiamo verso Villa Santa Lucia dove ci incontreremo con Tiziana Iannarelli, giornalista di RAI Radio Live. Mi ha contattato nei giorni passati chiedendomi di concederle un’intervista camminando insieme verso l’abbazia. Durante il tragitto Pietro è un cicerone formidabile. Mi indica e illustra tutte le montagne che circondano la grande vallata del Sacco e del Liri: Aurunci, Ernici, Ausoni, Appennino e chi più ne ha ne metta. Un ben di Dio per gli amanti di cammini e montagne. Arriviamo in anticipo all’appuntamento con Tiziana: con lei c’è il suo levriero da pochi mesi salvato da crudeli procedure spagnole che oltre che con i tori si divertono anche con i cani (vorrei parlarne in altre occasioni dell’uomo-bestia). Entriamo subito in piacevole dialogo ed attacchiamo il bellissimo sentiero che da Villa Santa Lucia si arrampica dolcemente verso l’abbazia di Montecassino. Parliamo, parliamo e parliamo guardandoci intorno. Io sono estasiato e dopo poco mi siedo colto da una grande commozione. Mi è balenato un ricordo di un tratto del mio Cammino di Dio verso Gerusalemme. Ero in Turchia e, quel giorno, avevo la sensazione di seguire un pellegrino antico che spariva dietro ogni curva davanti. Lo vedevo bene ma non riuscivo a raggiungerlo: non ci sono mai riuscito. Bene, oggi ho avuto la stessa immagine: il pellegrino avvolto in una veste marrone con un cappellaccio ed un bastone che mi passava davanti sfiorandomi. Sono pazzo? Evviva la pazzia! Queste emozioni non le scambierei con tutto l’oro del mondo. Anche camminare con Pietro e Tiziana è una bella emozione. Fra un racconto ed un altro, tanto pet scaldare la compagnia, arriviamo al carrarmato/monumento vicino all’abbazia e ci sediamo per poter realizzare l’intervista. Domande precise con mie risposte alle volte romantiche. Proprio brava Tiziana, trasmette impeto, entusiasmo, positività. Siamo tutti e due contenti dello scambio domande/risposte. Mi dirà dove e quando ascoltare il suo programma: ho già dato un’occhiata sul web e mi è piaciuta la trasmissione. Anche per questo ho accettato. Ci salutiamo all’abbazia, ci vedremo ancora, spero. Pietro mi accompagna a Cassino dove sarò ospite di Monica e Bruno.
Il mio diario, però, non finisce qui. Domani mi trasferisco ad Alife per raggiungere in tre tappe Benevento e dare un’occhiata a questa variante di Francigena che potrebbe aggiungersi al grande Cammino. Intanto auguro a tutti una buona domenica e, se volete, ci scriviamo/leggiamo domani.














