19 giugno 2020. Ceprano – Aquino. Alle 6.30 ho appuntamento in piazza centrale di Ceprano con Ivana, una architetto desiderosa di dedicarsi alla Via Francigena. Ieri sera abbiamo mangiato una pizza insieme e le ho fatto vedere il progetto di segnaletica che ho fatto nella provincia di Foggia sulla Via Francigena Traianea con la collaborazione di Libera, che molti di voi conoscono avendo seguito il suo diario pubblicato sul mio profilo Facebook durante tutti i giorni del lockdown del coronavirus. È rimasta, Ivana, colpita dalla mole di lavoro svolto e dalla completezza di dati rilevati. Ci siamo dati appuntamento a stamattina per proseguire oltre la teoria. Mi ha accompagnato per una decina di km considerando la segnaletica attualmente presente e quella possibile con tutte le migliorie del caso. Poi lei è tornata indietro ed io ho proseguito da solo. Per un po’ tutto bene fin quando mi sono trovato a dover attraversare un ruscello. Niente di che, ma la necessità di togliere gli scarponi e calze per indossare i sandali. È sempre piacevole sentire l’acqua ghiacciata di un piccolo corso d’acqua pulito sulla pelle dei piedi arrossati dal camminare stretti negli scarponi. La temperatura molto bassa funge da antinfiammatorio. Bisogna stare, però, ben attenti ad asciugarli bene prima di rimetterli nelle calze e nelle scarpe per evitare vesciche successive. Io uso delle calze particolari che ho collaborato a progettare e testare di una ditta del leccese (calzificio Antonio Pedaci di Acquarico del Capo di Lecce – 335471408) che hanno nella pianta delle piastrine di silicone che impediscono lo scivolamento del piede, causa delle vesciche, e una molteplicità di varie tessiture sia sul dorso e sia sulla caviglia. Le sto testando ormai da oltre un anno e ne sono pienamente soddisfatto e sicuro di evitare le vesciche, tortura di tanti camminanti.
Ripreso il sentiero che corre di fianco ai piloni altissimi che sorreggono la ferrovia veloce che ci passa sopra, dopo un km mi sono trovato con un intricatissimo sbarramento di vegetazione spontanea, rovi e ortiche! Ho provato a passare facendomi spazio con la forza ma, alla fine, ho dovuto arrendermi e tornare indietro fin quando ho individuato un passaggio che mi ha portato nel sentiero giusto. La fatica, però, è stata notevole ed ora mentre vi scrivo nella camera del B&B la Staffa di Aquino, ho un gran dolore alla parte alta della natica destra. Questa parte del mio corpo, da una decina d’anni, da quando mi sono sottoposto all’artroscopia all’anca, mi crea problemi se gli sforzi sono notevoli, proprio come oggi.
Insomma, sono arrivato anche alla fine di questa interessante tappa con fatica, ma non tanta. Domani mattina arriverò al termine di questa Via Francigena Latina. Con me cammineranno Tiziana Iannarelli, la giornalista di RAI Radio Live (curiosate sul web per conoscerla meglio) e Pietro Mieli, il presidente della sezione CAI di Cassino. Continuo a ritenere di non meritare tanto onore ma, in fondo, sono contento di conoscere tanti personaggi importanti e, soprattutto, socialmente positivi. A domani allora, Montecassino ci aspetta e mi auguro di scrivervi da una delle cellette dell’abbazia.





